DreamVideo è un digital magazine mensile con focus specifico sulla produzione e post-produzione video, rivolto a videomaker e filmmaker, che siano professionisti o semplici appassionati.    |     Anno XIV nr.168-2024    |     ISSN 2421-2253

Cosa si può fare con la luce

 

Lavorare con la luce è dipingere con la cinepresa." - Eisenstein

"La luce può eliminare alcune cose, può sottolinearne altre, può modificare l'aspetto delle une e delle altre." - Pudovkin

Qual'è lo scopo principale dell'illuminazione?


Garantire che il soggetto sia illuminato a sufficienza affinché sia assicurata una visione nitida dello stesso nel video.

Ma non solo, l'illuminazione ha una grande importanza anche per la composizione dell'inquadratura. Per ogni situazione, per ogni concetto, per ogni idea che si vuole esprimere, esiste un'illuminazione adatta.


Una illuminazione sbagliata può sminuire la bellezza di una scena e annullare o modificare l'interpretazione di un attore.

Modellare luci ed ombre comporta una conoscenza tecnica molto approfondita, che ogni direttore della fotografia dovrebbe avere.

Si parte con la cosiddetta luce disponibile ossia quella luminosità che è presente normalmente in ogni luogo: quando ci si appresta a girare delle scene in esterni, che sia di primo mattino o di pomeriggio, la luce naturale è già sufficiente ad assicurare una buona riuscita della ripresa, ma, nonostante questo, la maggior parte delle volte è necessario ricorrere a luci artificiali.

Quando si parla di luce sufficiente, si intende che il soggetto inquadrato sia "nitido" anche nei dettagli. Attenzione a non credere troppo all'esposimentro della telecamera, il quale può dare valori non sempre corretti, per esempio se abbiamo il soggetto davanti ad un grande muro bianco, l'esposimetro vede una gran quantità di luce riflessa dal muro e segnala che la luce è sufficiente quando, invece, il soggetto è buio perchè la luce incidente è poca.

Un'altro aspetto dell'illuminazione è la possibilità di nascondere o evidenziare alcuni elementi che vengono ritenuti importanti durante la ripresa.



Utilizzo di una luce "spot" per evidenziare il vino
che viene versato in un bicchiere

Con la luce si può:

  • attirare l'attenzione su una zona precisa dell'inquadratura;

  • evidenziare o nascondere dettagli e forme;

  • dare maggiore o minore spazialità ad oggetti e ambienti;

  • creare atmosfere;

  • creare stati d'animo;

  • evidenziare i contorni rispetto alle superfici;

  • evidenziare le superfici rispetto ai contorni;

  • alterare e creare colori.

La luce è uno strumento creativo e la sua scelta è molto importante nella realizzazione di un video.

È importante sottolineare la differenza sostanziale tra l'occhio umano e la telecamera: sono differenti i modi e le capacità di cogliere i dettagli e le sfumature degli oggetti scuri e chiari e il contrasto fra questi.

Le telecamere professionali riescono ad assicurare risultati buoni anche nelle condizioni di illuminazione peggiore (o particolari), ma sono molto costose.


Le telecamere di medio livello, e certi modelli in particolare, sono state migliorate e sono più accessibili come prezzo. Sono sempre da preferire i modelli con 3 CCD.

Tecnicamente il problema principale sta nel fatto che le telecamere, hanno un intervallo tonale più ristretto rispetto all'occhio umano; questo significa che è basso il rapporto tra l'oggetto più scuro e quello più chiaro in cui si possono cogliere bene i dettagli.

Se l'occhio umano ha un intervallo tonale che va da 10 a 1, una telecamera può soltanto gestire un intervallo tonale che va da 2 a 1, per questo motivo non può riprodurre le zone più chiare e quelle più scure di una scena.

Nel caso di una scena con uno sfondo chiaro (vedi figura sopra) è il diaframma della telecamera che determina la parte della scena che sarà esposta correttamente.

Fig. 1 - L'apertura del diaframma migliora la visione delle parti scure dell'immagine (il viso della ragazza), ma sovraespone lo sfondo (il mare) perdendo i dettagli.

Fig. 2 - L'apertura media del diaframma è la scelta migliore per vedere in modo sufficiente sia le zone scure (il viso della ragazza) che lo sfondo (il mare).

Fig. 3 - La chiusura del diaframma migliora la visione delle parti chiare (il mare), ma sottoespone le parti scure (il viso della ragazza) perdendo i dettagli.

Ne deriva quindi che la soluzione migliore è quella di ridurre l'intervallo tonale della scena, intervenendo ad eliminare oggetti luminosi o sfondi troppo chiari e usando pannelli riflettenti e luci artificiali per schiarire le zone più scure.

 
Autore: Davide Bassani
 
 
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